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Mercato Del Lavoro In Ripresa

Mercato del lavoro in ripresa e obbligo vaccinale

Mercato del lavoro? intanto diciamo che è in netta ripresa. Di seguito vi mostreremo le regioni dove ci sono più opportunità professionali, i settori trainanti e le opportunità del PNRR. Le offerte di lavoro in Italia sono in netto aumento, un trend positivo accompagnato dalla ripresa dell’economia che vede produzione e commercio raggiungere gradualmente i livelli precedenti alla pandemia. Alcune regioni italiane, in particolare, guidano la ripresa occupazionale e vantano una maggiore concentrazione delle offerte.

Secondo i dati diffusi da applavoro.it, a trainare l’aumento delle opportunità professionali sono Emilia-Romagna e Lombardia seguite dal Veneto. Ecco le prime 10 posizioni:

  • Emilia-Romagna (19,9%);
  • Lombardia (14,1%);
  • Veneto (12,2%);
  • Piemonte (8,4%);
  • Lazio (7,1 %);
  • Campania (5,8%);
  • Puglia (4,5%);
  • Sardegna (4,1%);
  • Friuli-Venezia-Giulia (3,6%);
  • Liguria (3,2%).

Mercato del lavoro. I settori in ripresa, quali sono?

Prima di tutto parliamo del reparto turistico e ristorativo. Sono i settori a manifestare i maggiori segnali di ripresa. Nuove opportunità arrivano anche da altri comparti, tanto che a livello nazionale cresce la richiesta di commerciali, operai specializzati, operatori call center e infermieri. Sono in aumento anche le richieste in campo informatico e digitale, in particolare per il reperimento di programmatori informatici, tecnici, grafici, addetti al marketing, data analyst. Il mercato del lavoro attuale è sempre più caratterizzato dalla ricerca di figure specializzate, a discapito di figure più generiche.

Il dato che colpisce maggiormente però è la forte richiesta di operatori del comparto turismo / ristorazione già a gennaio. Quest’anno le aziende turistiche si stanno muovendo in anticipo rispetto agli anni passati, probabilmente per paura che possa ripetersi la situazione del 2021, dove era davvero difficile reperire forza lavoro, soprattutto per il periodo estivo. Guardando in avanti, infine, si prevede un ulteriore aumento in tutte le mansioni digitali considerando gli obiettivi stabiliti dal PNRR e lo stanziamento di risorse ad hoc.

Obbligo vaccinale per i lavoratori over 50 in presenza.

Senza Super Green Pass il lavoratore è assente ingiustificato e non percepisce lo stipendio ma conserva il posto e non subisce conseguenze disciplinari, se però viene scoperto ad esercitare l’attività senza Super Green Pass è sanzionato con una multa da 600 a 1500 euro, raddoppiata in caso di reiterazione, e diventa passibile di provvedimenti disciplinari.

Il datore di lavoro che omette i controlli è sanzionato con una multa da 400 a 1000 euro, raddoppiata in caso di reiterazione; le verifiche si effettuano con i medesimi strumenti finora utilizzati per i Green Pass semplice. Non scatta alcun obbligo (e dunque nessuna necessaria verifica) per i lavoratori che lavorano esclusivamente da remoto presso la propria abitazione. N.B. Chi lavora fuori ufficio ma comunque in un ambiente pubblico, ad esempio presso un cliente o una sede distaccata, è soggetto all’obbligo di Super Green Pass se ha almeno 50 anni e deve essere controllato sia dal datore di lavoro sia dalla struttura che lo ospita).

DISPENSATI I LAVORATORI CHE SONO IN STATO DI IMPOSSIBILITÀ VACCINALE CON PRECISA CERTIFICAZIONE MEDICA RILASCIATA DALL’UFFICIO VACCINALE E RIFERITA DAL MEDICO DI FAMIGLIA. Il lavoratore che non può vaccinarsi e ottenere il Super Green Pass per documentati motivi di salute, deve farsi rilasciare specifica Certificazione di esenzione – che dal 27 febbraio diventa esclusivamente digitale e viene controllata tramite analoghi strumenti utilizzati per i Green Pass – ed ha diritto, in quanto lavoratore fragile, ad essere adibito a diversa mansione, mantenendo la retribuzione, con modalità adeguate ad evitare il rischio contagio