NUOVE INDICAZIONI IN MERITO ALLA CORRETTA LIQUIDAZIONE IN BUSTA PAGA DELL’INDENNITÀ DI CONGEDO PARENTALE. INPS –…
Votazioni del 25 Settembre: abbiamo bisogno di aiuto!
Votazioni del 25 Settembre: in che contesto voteremo? Il Presidente della Repubblica “prerogativamente”, sciolte le camere, avvia il nuovo corso dando senso alla prassi costituzionale e garanzia di sovranità popolare. Con tutto il mondo infinito di guai che ci sono piovuti addosso. La siccità e altro, non ci siamo fatti mancare niente. Mi servirebbe una parola sola per indicare come siamo messi adesso….ma non mi viene un alcun vocabolo adatto. Forse perché non è stata ancora coniato?
Votazioni del 25 Settembre: cI resta l’ottimismo
Ci resta l’Ottimismo…Puo’ essere che avremo un Governo migliore. Che sia sostenuto da una maggioranza parlamentare effettiva e abbia la capacità e la competenza per raggiungere tutto quello che si deve per forza raggiungere anche perché, altrimenti ….siamo fottuti.
Resta in essere Mario Draghi che non è oggi Presidente della Repubblica perchè solo pochi mesi fa le forze parlamentari (come un sol uomo) dicevano che era necessario al Paese come Capo del Governo in un momento delicatissimo. Rieletto invece Sergio Matterella “bis”, e Mario Draghi prosecutore di Governo per l’emergenza Covid e il PNRR. Avrà più difficili compiti “D’UFFICIO” , ossia per il disbrigo degli affari correnti, da svolgere in una realtà odierna che è ancor più complessa di quella della precedente crisi di governo.
Votazioni del 25 Settembre. Se è vero che siamo nel post-Covid (varianti permettendo), è anche vero che siamo ancora nel bel mezzo delle conseguenze economiche. E in più abbiamo l’inflazione alle stelle. Ed è persino scoppiata una guerra in Europa (anzi no, non è scoppiata una guerra: la Russia, una superpotenza nucleare guidata da un uomo solo (Vladimir Putin, al potere da qualche decennio) ha invaso dalla sera alla mattina l l’Ucraina. E’ la minaccia più grave alla pace in Europa mai avvenuta dalla fine della seconda guerra mondiale. Approvvigionamento energetico e grano… adesso…Siamo alla preistoria?
Andremo a nasconderci nelle caverne?
A proposito, Mario Draghi ha fatto e continua a fare il presidente del Consiglio gratis. Nel senso che ha rinunciato all’appannaggio (lo stipendio) che la carica gli attribuiva. Ma si è scontrato con Conte, ammizziato dal Letta PD (giustamente soprannominato “l’anaconda”), in quanto ha ritenuto che i suoi nove punti non fossero stati adeguatamente valorizzati. Portando con il non voto, il buon Draghi ad un punto di non ritorno… “dimettendosi in condizioni anche di non dimettersi”.
Per Draghi è insopportabile per la serena conduzione del Governo di unità nazionale, subire la frattura del patto di fiducia interno alla maggioranza (se un partito di maggioranza non vota la fiducia, tendenzialmente il Governo o sostituisce qualche ministro o si dimette). Ecco la finezza istituzionale della “fiducia sì ma decreto no”. Era una finezza che consentiva a Draghi di far finta di nulla e di proseguire (aveva la maggioranza delle Camere e il decreto era comunque passato). Ma Draghi, qui, ha fatto una scelta personale. Motivata, probabilmente, anche dalla “sua” cultura istituzionale. Che prevede il rispetto dei patti sostanziali e non solo formali. Insomma, non ha voluto essere preda della rete tessuta da acuti ragni giganti che vivono sotto gli scanni del parlamento.
Il saggio Mattarella
Il saggio Mattarella gli ha richiesto un passaggio ulteriore alle Camere e Draghi si è quindi presentato in Parlamento, al senato, con un programma che affrontava tutte le attuali emergenze e chiedeva il rinnovo della fiducia per i pochi mesi ancora fino alla primavera del 2023, scadenza naturale della legislatura. Ma la tensione suscitata dal M5S di Conte è stata determinante. Soprattutto quando il M5S ha continuato a negare la fiducia sulla mozione di prefer di sinistra “volemoci bene e annamo” presentata da PierFerdinando Casini. Mentre il centrodestra, che aveva preparato una mozione di fiducia per un Draghi bis senza M5S, non veniva considerata affatto determinando l’uscita dei suoi senatori.
Il fatto grave è che sia da destra, sinistra e centro, nessuno, assolutamente nessuno, in Parlamento è riuscito a trovare una sintesi che evitasse il peggio. Per l’ennesima volta, fra l’altro: anche il Governo Conte precedente era caduto in modo surreale, per non parlare dello spettacolo offerto in sede di elezione del presidente della Repubblica.
Votazioni del 25 Settembre
Palese il risultato delle dimissioni irrevocabili di Draghi, per mancato sostegno (questa volta senza alcuna finezza, evidentissimo) della maggioranza. Si vota il 25 settembre, ma entro il 15 ottobre, bisogna presentare la Legge di Bilancio (la prepara il Governo e la presenta in Parlamento, che poi la discute), ma ci sarà già un Parlamento insediato?
L’inflazione alle stelle e la guerra in Europa.
La Manovra sarà presentata da un Governo che, almeno, dovrà avere la forte investitura del voto popolare. E si spera che non ci mettano mesi a formarlo. Ma sarà maggioranza di destra , di sinistra o di centro?… O variegato….senza maggioranza…che Dio ci scanzi.