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Quanto Guadagna Un Parlamentare? Ecco Cosa Appare In Busta Paga

Quanto guadagna un parlamentare? Ecco cosa appare in busta paga.

Quanto guadagna un parlamentare? Ecco quanto percepisce mensilmente in busta paga. Quanto guadagna un parlamentare? Non c’è solo l’indennità parlamentare nelle voci che costituiscono le retribuzioni di senatori e deputati.  Per svolgere il loro incarico, gli inquilini di Palazzo Madama e Montecitorio ricevono anche vari rimborsi spesa e una diaria.  Tuttavia la cifra esatta non è facile da stabilire, eppure dando un’occhiata ai siti di Camera e Senato è possibile fare un calcolo approssimativo sugli stipendi dei parlamentari.

Quanto guadagna un parlamentare? Partiamo dal Senato – La componente principale da prendere in considerazione è l’indennità del parlamentare, prevista dalla Costituzione. L’indennità parlamentare viene calcolata prendendo come riferimento lo stipendio dei magistrati presidenti di Sezione della Corte di Cassazione pari a 10.385,31 euro (che si riducono a 10.064,77 euro per i Senatori che svolgano un’attività lavorativa).

Il sito del Senato, al netto delle ritenute fiscali e dei contributi obbligatori per il trattamento previdenziale, per l’assegno di fine mandato e per l’assistenza sanitaria, calcola che l’indennità mensile risulta pari a 5.304,89 euro (che scende a 5.122,19 per chi svolge attività lavorative). Da tali importi vanno poi sottratte le addizionali all’Irpef: l’indennità netta mensile corrisposta ai senatori può dunque essere leggermente inferiore o superiore ai 5.000 euro, a seconda della regione e del comune di residenza.

Camera e Senato della Repubblica

Quanto guadagna un parlamentare?: rimborsi spesa.

All’indennità va poi aggiunta la diaria, prevista dalla legge n.1261/1965 che spetta a tutti i parlamentari, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno. Dal primo gennaio 2011 la diaria ammonta a 3.500 euro. Cifra ridotta in caso di assenza dai lavori parlamentari, soprattutto nelle sedute di commissioni e giunte in cui si svolgono le votazioni. Oltre alla diaria, a decorrere i senatori ricevono anche un rimborso forfetario mensile di 1.650 euro, che sostituisce e assorbe i preesistenti rimborsi per le spese accessorie di viaggio e per le spese telefoniche.

Al Senato, c’è poi il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato. L’importo complessivo è diviso in una quota mensile di 2.090 euro – sottoposta a rendicontazione quadrimestrale – e in un’ulteriore quota di 2.090 euro mensili erogata a forfait. Poi ci sono le facilitazioni di trasporto: durante l’esercizio del mandato, i senatori usufruiscono di tessere strettamente personali per i trasferimenti sul territorio nazionale, mediante viaggi aerei, ferroviari e marittimi e la circolazione sulla rete autostradale.

E alla Camera dei deputati?

Quanto guadagna un parlamentare?Anche alla Camera dei deputati l’indennità parlamentare risulta pari a circa 5.000 euro. Ai deputati viene riconosciuta una diaria pari a 3.503,11 euro. Tale somma, si legge sul sito della Camera, viene decurtata di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato dalle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni con il procedimento elettronico. Un’ulteriore decurtazione fino a 500 euro mensili viene inoltre applicata in relazione alla percentuale di assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta, nonché delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali.

Alla Camera c’è anche il “rimborso delle spese per l’esercizio del mandato”, che comprende anche le spese come quella per il collaboratore, le consulenze e le ricerche ed è pari a 3.690 euro. Le spese per l’esercizio del mandato devono essere per metà giustificate e per metà vengono corrisposte a forfait. Come i senatori, anche i deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, e a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.

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Quanto guadagna un parlamentare? Altre spese rimborsate.

SPESE TELEFONICHE – Per le spese telefoniche alla Camera è previsto un importo di 1.200 euro annui. Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota della propria indennità lorda, pari a 784,14 euro.

ASSEGNO DI FINE MANDATO – Oltre al trattamento previdenziale dei parlamentari, basato sul sistema di calcolo contributivo, al termine del mandato parlamentare, senatori e deputati ricevono l’assegno di fine mandato, che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo.

Ma non finisce mica qui… Noi però la finiamo. Ma ci facciamo una domanda riflessiva… Si puo’ capire perché chi interviene o chi viene chiamato a intervenire nelle interviste, oppure ospitato in show politici e ai telegiornali di rai, mediaset, la sette ecc…,  dove questi nell’arte “del non sono d’accordo” manifestano e prendono parte attiva all’intervento sia politico e sia di altro tipo, sono persone che hanno redditi che mensilmente non sono al di sotto di € 5.000,00? Ma a quanto ammonta lo stipendio del Presidente della Repubblica, oltre ai costi per il mantenimento del Quirinale?

Quante polemiche…tante che a volte non hanno risparmiato neanche il Presidente della Repubblica e il Quirinale, nonostante il grande gradimento popolare nei confronti di Mattarella.

E il Presidente della Repubblica? Quanto guadagna?

Vediamo allora a quanto ammonta lo stipendio del Presidente della Repubblica, oltre a dare uno sguardo a quelli che sono i costi in generale per il funzionamento e il mantenimento del Quirinale. Ebbene il Presidente della Repubblica italiana guadagna 239mila euro l’anno. Uno stipendio da 18.300 euro al mese, calcolato su tredici mensilità.

Con questo però bisogna dire che Sergio Mattarella guadagna meno rispetto a quando non era ancora stato eletto Presidente della Repubblica; infatti, il Capo dello Stato dal 1983 al 2008, in qualità di stato ininterrotto di parlamentare gli ha permesso di ricevere una pensione molto alta. Sommando alla pensione da parlamentare, con lo stipendio di giudice della Corte Costituzionale e quello di professore universitario, dal 2008 al 2015 Sergio Mattarella ha guadagnato ulteriori 2 milioni e 800 mila euro.

Quindi, paradossalmente con l’elezione a Presidente della Repubblica Mattarella ha visto ridurre il suo stipendio: siamo passati infatti dai 470 mila annui (stipendio da giudice della Corte Costituzionale) ai 239 mila (stipendio del Capo dello Stato).

Che paradosso…trovate? Bisogna sottolineare però che subito dopo la sua elezione Mattarella ha disposto per se stesso e per tutte le persone che svolgono funzioni all’interno della presidenza “l’introduzione del divieto di cumulo delle retribuzioni con trattamenti pensionistici erogati da pubbliche amministrazioni”. Di conseguenza, allo stipendio di Mattarella non bisogna aggiungere la pensione da professore universitario che percepiva prima della sua elezione al Quirinale.

Calcolo limiti di fatturato per i contributi a fondo perduto

Passiamo, ordunque ai costi del Quirinale

Al momento dell’arrivo nel 2015 di Sergio Mattarella al Colle, la spesa complessiva che ogni anno veniva stanziata per la manutenzione del Quirinale era di 224 milioni l’anno, ovvero 613 mila euro al giorno. Una cifra questa rimasta immutata anche dopo i successivi anni, come si può leggere dalla nota illustrativa del Bilancio di Previsione 2020 consultabile sul sito Quirinale.it

Ma come vengono spesi questi soldi? Ebbene circa il 90% della spesa riguarda il pagamento degli stipendi e delle pensioni del personale che lavora o ha lavorato al Colle. Poi ci sono le spese per la luce (1,73 milioni), per l’acqua (420mila), per il gas (780mila), e per le bollette del telefono (170mila). Per la cancelleria ogni anno vengono spesi 215mila euro mentre altri 170mila per la posta.

Altra voce di spesa sono i costi per intrattenere e accogliere gli altri Capi dello Stato che fanno visita al Colle e questo ci costa 400mila euro di pranzi e banchetti e 145mila per i regali. Infine, c’è da considerare il parco auto del Quirinale per cui vengono stanziati 570mila euro e altri 200mila per il carburante. E a tutto questo vanno aggiunti i 239mila euro, come detto, ossia quelli percepiti dal Presidente della Repubblica.

Un Confronto…non ci costa niente…

Per esempio. Nicolò Barella, giovane centrocampista, ventiquattro anni compiuti in febbraio, che al momento rappresenta un autentico patrimonio per l’Inter e per la Nazionale, percepisce un assegno annuo di 2,5 milioni netti all’anno.

Ma non è uno dei pochi e nemmeno sta tra i primi….Ma ha 24 anni, mentre il primo uomo d’Italia, il nostro Sergio Mattarella ne ha 79 di anni e una cultura in super cervello che vale di certo molto di più di un piede, anzi due.

Potrei dirvi di tutti i giocatori del calcio…  Solo se si tiene presente che in ogni partita di pallone di serie A, o meglio su ogni campo di gioco, ci sono tra giocatori, allenatori e presidenti vari, almeno una cinquantina di euromilionari. Ma il paradosso vuole che a volte ti trovi di fronte una masnada di inneggiatori di squadre di calcio che tifano per questi milionari, semmai disposti alla stregua di guerrieri “ultra”, guai a chi glieli tocca i “beniamini”.

Ma che poi, vai a vedere e ti ritrovi che buona parte di questi qui, ammanganellati signori dei fans club sportivi, non sono altro che disoccupati, cassaintegrati o ancor peggio senza alcuna possibilità economica di fatto… E che non posso far altro che considerarli piuttosto affetti da raptus diffuso di “ULTRASCEMAGGINESPORTIVAACUTA” … altro che Fans.

Ma cio’ che da’ piu’ pensiero è che un sano imprenditore medio con 300/400 dipendenti, ha una reddito dall’azienda che non supera i 300,000 euro all’anno, anzi va sempre più a ridursi… ma, non ha né fans e nemmeno ultras a favore, anzi molto spesso deve fare i conti con una inesorabile agenzia delle entrate, INPS e Inail…oltre che ai sindacati, all’ ispettorato del lavoro, ai vigili del fuoco, ai carabinieri, polizia, finanza e pubblica amministrazione locale, ossia al Comune, alla Regione e a tutti gli altri organi di controllo e super controllo che funziona a seconda della testa politica del funzionario di turno nominato dal politico della politica che governa e che tifa semmai per una squadra del CUORE… ,,, ,,,PENSIAMO, quanto guadagna un parlamentare?