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Decreto Sostegno Italia Aiuti Economici

Decreto Sostegno e misure Draghi

Decreto Sostegno. Per sapere cosa conterrà effettivamente il decreto Sostegno, con le nuove misure economiche anti Covid, bisogna attendere l’approvazione per domani giovedì 11 marzo. Ma ci sono nuove anticipazioni sulle misure in preparazione, in particolare sulle ipotesi di pace fiscale.

Qualcuno dice che ci sarà una Drago-maxi-sanatoria delle cartelle esattoriali, allargata anche a imprese e partite IVA, emesse dal 2000 al 2015 (sulla quale ci sono diverse ipotesi di importo massimo, che vanno dai 3mila ai 50mila euro) con impatto anche sulle Rottamazione in corso.

Nel senso che eliminerebbe anche parte dei debiti sanati con l’adesione alle precedenti definizione agevolate nel caso che ricadano nel nuovo perimetro: molti piani di rateazione potrebbero essere rivisti, mentre le somme già pagate non verrebbero restituite.

Resta chiaro che regola generale da considerare è la cancellazione (stralcio) di tutte le cartelle fra il 2000 e il 2015 che sono al di sotto di una certa cifra. Il fisco dovrebbe rivedere di conseguenza gli attuali piani di rateazione alle correnti sanatorie in corso di pagamento.

Decreto sostegno, le anticipazioni

Decreto sostegno, ci sono alcune anticipazioni relative al provvedimento che possono considerarsi certe.  Riguardano: i nuovi ristori per le attività economiche, basati sulla perdita di fatturato e non più sui codici Ateco (probabilmente, rileverà l’intera perdita del 2020 sull’anno precedente, e i contributi a fondo perduto saranno destinati a chi ha avuto una diminuzione dei ricavi pari ad almeno il 33%).

Le misure specifiche per alcuni settori particolarmente colpiti dalle norme anti Covid, come il turismo. I nuovi congedi parentali Covid per i genitori con figli a casa per la chiusura delle scuole (si attendono invece i dettagli su eventuali norme relative al potenziamento dello smart working e ai bonus baby sitter). La proroga dello stop ai licenziamenti fino a fine giugno, e nuovi ammortizzatori sociali utilizzabili per tutto il 2021.

Decreto sostegno, misure Draghi per supportare aziende e cittadini

Infine è previsto, per certo, il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza e del REm (Reddito di emergenza). In soldoni…..Come si deve calcolare lo stipendio netto.

Il datore e lavoratore ne concordano la retribuzione annua lorda(RAL), stabilendola nel contratto, di qui bisogna valutare il netto mensile; altre volte ancora quel che invece serve calcolare è a quanto corrisponde un aumento in busta paga, netto o lordo.

La relazione tra stipendio netto e stipendio lordo segue alcune regole, che mutano in base a diversi elementi, ad esempio a seconda del rapporto di lavoro instaurato: dipendente, di collaborazione o a partita IVA.

Stipendio netto e lordo

Per prima cosa definiamo le voci di salario non fisse, che contribuiscono a far variare il reddito netto ossia:

  • l’aliquota contributiva applicata dall’Ente previdenziale di appartenenza;
  • Le addizionali regionali, provinciali e comunali;
  • l’aliquota IRPEF in base allo scaglione nel quale si ricade rispetto a lordo annuo e detrazioni spettanti;
  • bonus IRPEF in busta paga, per i dipendenti;
  • spese in deduzione per autonomi e professionisti (Partite IVA).

Tra gli altri elementi da considerare:

  • il regime fiscale nel quale si rientra (es.: regime forfettario);
  • la quota INPS a carico del lavoratore.

Dunque, per calcolare in maniera esatta il netto in busta paga è necessario conoscere tutti gli elementi specifici legati ai singoli contratti o inquadramenti particolari per autonomi e professionisti. Per il calcolo effettivo delle tasse che il lavoratore dovrà versare a fine anno, devono essere considerati anche gli altri eventuali altri redditi percepiti.

Misure previste nel decreto sostegno per la ristorazione

In ogni caso, per avere un’idea di massima di quello che sarà il netto in busta paga del collaboratore o del dipendente, è possibile calcolare una percentuale di ritenute (IRPEF, previdenza, TFR, etc.) che va dal 25% al 40%, crescente progressivamente con l’aumentare del reddito totale annuo del lavoratore.

Formule di calcolo

Nel caso di contratti di lavoro dipendente, partendo dalla retribuzione lorda per arrivare allo stipendio netto mensile si applica la seguente formula:
retribuzione netta = reddito imponibile – imposta netta + eventuale bonus Renzi:

  • Reddito imponibile = retribuzione lorda – contributi INPS versati dal lavoratore (in media il 9%);
  • Imposta netta = imposta lorda – detrazioni (ossia: Imposta lorda (= IRPEF + addizionali) – Detrazioni = (da lavoro dipendente + eventuali carichi di famiglia).