Un ordine professionale, (come ad esempio l’Ordine consulenti del lavoro Napoli) è una istituzione di…
Cdl: consulente del lavoro e ambito fiscale
Se vogliamo individuare una professione in costante crescita e fortemente proiettata nel futuro, questa è sicuramente quella del CONSULENTE del LAVORO (CDL), ovvero quel professionista iscritto all’ordine dei consulenti del lavoro che è in grado di offrire alle imprese un servizio di consulenza a 360° per via della sua specifica ed approfondita formazione in ambito fiscale, giuslavoristico, e tributario.
Il ruolo tattico che gioca il CDL si esprime prettamente nel gestire i rapporti con gli Enti Pubblici. Parliamo di INAIL, INPS, Agenzia delle Entrate, Ispettorato del Lavoro. Il consulente diventa quell’interlocutore esperto che agisce sia al servizio delle Imprese e dei lavoratori che di tutta la collettività.
Degno di rilevanza è il ruolo di terzietà che il Consulente del Lavoro assume nei confronti della Pubblica Amministrazione. Nei confronti della PA funge strategicamente da “cerniera” tra quest’ultima e le istanze dei privati.
L’albo dei consulenti del lavoro
L’albo dei consulenti del lavoro registra un piccolo esercito di 28.000 professionisti che procurano lavoro a circa 70.000 dipendenti.
Gestiscono l’amministrazione di 1 milione di aziende. Elaborano più di 7 milioni di cedolini per un totale retributivo di circa 100 milioni di euro annui.
In ambito fiscale, invece, i CDL compilano 1.200.000 dichiarazioni dei redditi. Praticano funzioni di conciliazione o di consulenza tecnica del giudice o di consulenza di parte in oltre 100.000 vertenze di lavoro.
Nel tempo si sono aggiunte numerose e importanti competenze esclusive che tra cui l’Asseverazione dei Contratti (ASSE.CO), la Ricerca e Selezione del Personale, la gestione dei Tirocini, le Politiche Attive, ecc.
La norma istitutiva dell’albo consulenti del lavoro è la legge n. 12/1979.
Cosa fa un cdl?
Chi sogna di lavorare nel settore della consulenza economico-finanziaria si sarà sicuramente fatto spesso questa domanda.
Quando tutti gli adempimenti nell’ambito di lavoro, assistenza sociale e previdenza dei lavoratori dipendenti, non possono essere curati direttamente dal datore di lavoro, o da propri dipendenti, possono essere assunti soltanto da coloro che siano iscritti nell’albo dei consulenti del lavoro, ovvero i cdl.
Per esercitare tale attività è obbligatorio superare degli esami che permettono l’iscrizione all’albo e praticare un periodo di tirocinio; tuttavia i dipendenti della previdenza sociale e del Ministero del lavoro o quelli che hanno prestato servizio, almeno per 15 anni, presso gli ispettorati del lavoro con la mansione di ispettore del lavoro, sono esonerati da queste condizioni.
Le imprese cosiddette artigiane, nonché le piccole imprese, anche quelle in forma cooperativa, possono assegnare la gestione degli adempimenti aziendali, a centri di assistenza fiscale o ad agenzie di servizi, istituiti dalle rispettive associazioni di categoria. Questi servizi possono essere organizzati da dei cdl, anche se non in via diretta ma dipendenti dalle predette associazioni.
Per lo svolgimento delle operazioni di calcolo e stampa, nonché per l’esecuzione delle attività strumentali ed accessorie relative agli adempimenti lavorativi, le imprese sopra citate, possono avvalersi anche di centri di elaborazione dati assistiti da uno o più soggetti iscritti albo dei consulenti del lavoro.
Amministrazione del personale
I consulenti del lavoro, inoltre svolgono tutti gli adempimenti previsti per l’amministrazione del personale dipendente, e si occupano dell’assistenza fiscale nei confronti dei contribuenti non titolari di reddito autonomo e di impresa.
Per lo svolgimento di queste attività i documenti dei datori di lavoro si possono conservare presso lo studio del cdl. Sarà cura del consulente di lavoro far mettere però a disposizione sul luogo di lavoro, in caso di controlli da parte degli incaricati alla vigilanza, una copia del libro di matricola ed un registro delle scritturazioni essenziali previste dalla legge.
Possiamo infine ritenere che i servizi offerti dal cdl continueranno a rimanere essenziali, in particolar modo, per l’economia delle piccole e medie imprese, che caratterizzano la struttura produttiva della nostra nazione. Quindi la necessità di questa figura professionale resterà sostanzialmente costante.
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