Mediazione civile in tema di controversie di lavoro
Cosa si intende per “mediazione civile”?
Le modifiche del diritto civile in materia di mediazione civile hanno apportato numerose novità. Come conseguenza, la figura del conciliatore, sarà una delle più richieste dei prossimi anni. Tale professionalità offre nuove opportunità di crescita professionale e lavorative.
Il contesto lavorativo è uno di quelli in cui sono più frequenti le probabilità che sorgano controversie. Numerosi e diversi sono gli strumenti che il legislatore offre affinché le liti tra datore di lavoro e lavoratori possano essere gestite in modo efficace, accompagnando le parti ad una composizione della lite.
In passato, per gestire una controversia lavorativa, le parti disponevano solo del classico tentativo ordinario di conciliazione e del Collegio arbitrale per i ricorsi disciplinari.
Per accelerare i tempi dei giudizi civili e contemporaneamente ridurre il ricorso alla giustizia ordinaria, è stato introdotto, con il decreto legislativo 28 del 4 marzo 2010, un nuovo strumento. Il fine è quello di conseguire in modo più veloce ed economico la risoluzione di controversie giuridiche; la mediazione civile e commerciale.
Una vera e propria rivoluzione che ha cambiato il panorama giuridico italiano, rendendolo più simile a quello dei paesi europei, facendo emergere professioni legali tra cui quella del conciliatore mediatore civile
Risoluzione di controversie tra soggetti
Il mediatore civile è un professionista il cui compito è quello di risolvere le controversie tra più soggetti attraverso una mediazione civile con lo scopo di trovare un accordo amichevole che soddisfi entrambe le parti a tutti.
Si può pertanto dedurre che il mediatore debba essere esperto nel trovare un compromesso.
I compiti del mediatore civile:
- facilitare lo scambio comunicativo tra le parti coinvolte
- studiare e propone soluzioni valide ai fini del raggiungimento di un accordo
- evitare di far arrivare la disputa in tribunale in modo da far risparmiare tempo e denaro a tutti
- snellire il carico lavorativo sul sistema giudiziario.
Il mediatore non essendo un giudice né un arbitro, non può imporre le sue decisioni. Le parti infatti sono libere di accettare o rifiutare l’accordo proposto, ricorrendo alle ordinarie vie legali. Una mediazione civile deve sempre essere imparziale, non favorire quindi nessuna delle parti.
Ma come si sviluppa un procedimento di mediazione civile?
Inizialmente si organizzano una serie d’incontri, basati sul dialogo e lo studio di soluzioni condivise, con lo scopo di trovare un compromesso/accordo tra le parti che eviti il ricorso alla giustizia ordinaria. In caso si raggiunga un accordo, si dovrà presentare l’atto al giudice per renderlo esecutivo.
Un buon mediatore deve saper comunicare, ascoltare le parti cercando di sviluppare empatia e valutare le diverse strade percorribili per poter giungere a una risoluzione amichevole del conflitto. Quanti tipi di mediazione civile esistono?
Esistono diversi tipi di mediazione civile. Vediamole insime:
- Facoltativa – è richiesta su base volontaria da entrambe le parti con l’intento di risolvere la controversia senza ricorrere al giudizio ordinario.
- Demandata – in questo caso è il giudice che invita le parti a ricorrere ad un procedimento di mediazione civile (se reso possibile dalla natura della causa).
- Obbligatoria – è obbligatorio ricorrere ad un procedimento di mediazione per vertenze in materia di: contratti assicurativi, successioni ereditarie, locazione, condominio, bancari e finanziari, patti di famiglia, risarcimenti o danni derivanti da responsabilità medico-sanitaria, diritti reali, diffamazione a mezzo stampa.
Ogni mediazione civile sarà diversa dalle altre così come ogni soluzione da trovare: ma è proprio questo il fascino di questa professione.
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