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Contributo a fondo perduto per partite iva: qualcosa di concreto e giusto
Contributo a fondo perduto per partite Iva e imprese pari al 15, 20 , 25 o 30% delle perdite 2020. In base al fatturato annuo, si può scegliere fra indennizzo o credito d’imposta. Le nuove anticipazioni sui risarcimenti Covid del Dl Sostegno.
Nell’imminente decreto Sostegno del Governo, sono fornite le indicazioni che il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti in un question time alla Camera ha inizializzato per i nuovi indennizzi per imprese e Partite IVA.
Precisa che i benefici sono calibrati sulla perdita di fatturato 2020 e che formati con quattro aliquote di rimborso. Dal 15 al 30%, in relazione alle dimensioni dell’impresa e al calo di fatturato, con la possibilità di scegliere fra contributo a fondo perduto o credito d’imposta.
Il provvedimento è ispirato a una radicale semplificazione delle attuali procedure, ha spiegato il ministro, superando lo schema normativo improntato sulla base dei codici Ateco e favorendo l’automatismo dell’erogazione in tutti i casi in cui ciò risulta possibile, eventualmente prevedendo, anche in modo opzionale, la possibilità di compensazione in sede di dichiarazione F24.
Questa è la prima novità, ossia sarà possibile la scelta di trasformare il ristoro in un credito. In questo modo, invece della liquidità immediata le imprese avrebbero uno sconto fiscale.
Contributo a fondo perduto: quantificazione indennizzi
Sulla quantificazione degli indennizzi, il Ministro Giorgetti ha confermato che si fa «riferimento a un arco temporale più ampio della semplice mensilità e le misure a sostegno saranno calcolate in percentuale correlata rispetto al calo del fatturato, fissando comunque un tetto in modo da privilegiare le piccole imprese».
Si valuta anche «la praticabilità di un regime che, in deroga parziale a quello ordinario, consideri la situazione dei soggetti che registrino un’elevata incidenza dei costi fissi».
In base alle anticipazioni di stampa, il meccanismo allo studio è il seguente: quattro aliquote (15, 20, 25 e 30%) applicate alla perdita di fatturato 2020 rispetto all’anno precedente, in base al giro d’affari. Nel dettaglio:
- contributo del 30% per chi fattura fino a da 100mila euro l’anno;
- del 25% per imprese e Partite IVA con ricavi fra 101mila euro e 400mila euro;
- al 20% fra 400mila euro e un milione di euro;
- del 15% da 1 a 5 milioni.
Per fare un esempio: la Partita IVA che fattura 80mila euro, ha un ristoro del 30% sulla perdita 2020 rispetto al 2019, mentre un’impresa che ha ricavi pari a 1,5 milioni avrà il ristoro del 15% parametrato alla perdita 2020.
Sono allo studio indennizzi anche per le grandi imprese che fatturano più di 5 milioni di euro all’anno, basati su un meccanismo ancora da definire.
Soglia minima di perdite
E’ prevista una soglia minima di perdite per il diritto agli indennizzi, che dovrebbe essere pari al 33%. Quindi, vengono risarcite le Partite IVA e le imprese (una platea di 2,7 milioni di soggetti) che hanno subito una perdita di almeno un terzo del fatturato 2020 a causa del Covid.
Una delle priorità sono i tempi, per assicurare che dopo l’approvazione del decreto i ristori arrivino velocemente alle imprese (che li aspettano da mesi). Giorgetti ha spiegato alla Camera che verrà favorito «l’automatismo dell’erogazione in tutti i casi in cui ciò risulta possibile». Che i tecnici del Governo sono al lavoro «per individuare un pacchetto di misure normative di sostegno ispirate alla equità, alla celerità, alla semplificazione e alla immediatezza». L’obiettivo è quello di far arrivare i soldi alle Partite IVA e imprese entro il 30 aprile.
Il dl Sostegno dovrebbe essere approvato in CdM entro il 12 marzo, l’inizio delle erogazioni è previsto entro dieci giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In pratica, fra fine di marzo e fine aprile dovrebbero arrivare i nuovi risarcimenti a fondo perduto.
Ricordiamo che nel decreto troveranno spazio anche altre misure economiche per fronteggiare l’emergenza Covid. Nuovi congedi parentali per i genitori di studenti a casa per le scuole chiuse. Indennizzi specifici per settori particolarmente colpiti, come il turismo, proroga dello stop alla riscossione, nuove misure di pace fiscale.