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Prospettive Lavoro Analizzate Per Il 2024

Lavoro: Prospettive per il 2024

Lavoro: Prospettive per il 2024.
LE MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE DI BILANCIO, CHE ENTRERANNO IN VIGORE IL 1° GENNAIO 2024.

Indice

  • Taglio del cuneo fiscale 2024
  • Rinnovo contratti PA e Sanità
  • Pensioni 2024 con nuova flessibilità in uscita
  • Misure per la famiglia
  • Lavoro: premi di produttività e fringe benefit
  • Altre misure in Manovra 2024

Taglio del cuneo fiscale 2024
Al taglio del cuneo fiscale…confermato la proroga al 31.12.2024 della riduzione sulla quota di contributi a carico dei lavoratori dipendenti, quindi è pari al 7% per i redditi fino a 25mila euro e al 6% per i redditi tra 25mila e 35mila euro.

Rinnovo contratti PA e Sanità
La seconda voce di spesa è il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione: 5 miliardi di euro, più 2,5 destinati ai dipendenti della Sanità. Ci sono poi altri 3 miliardi per il 2024 che vanno a finanziare un’indennità per medici e personale sanitario impegnati alla riduzione delle liste d’attesa.

Pensioni 2024 con nuova flessibilità in uscita
Riforma Pensioni 2024: stretta su flessibilità in uscita
Sulle pensioni c’è una decisa stretta della flessibilità in uscita. La Quota 103 diventa Quota 104, mantenendo il requisito contributivo a 41 anni e alzando quello di età a 63 anni. Resta il meccanismo premiale per chi, pur avendo maturato il diritto, decide di restare al lavoro (può scegliere di non pagare i contributi aumentando lo stipendio).

Ma le penalizzazioni più evidenti riguardano APE Sociale e Opzione Donna: sono abolite, confluendo in uno strumento unico finanziato dal Fondo per la flessibilità in uscita. Per utilizzarlo ci vorranno 63 anni di età e l’appartenenza a una delle quattro categorie di aventi diritto (disoccupati, caregiver, disabili al 74%, e addetti a mansioni gravose). Il requisito contributivo è pari a 36 anni per gli uomini e 35 anni per le donne.
C’è poi una misura che riguarda i contributivi puri: non devono più aver maturato una pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale per potersi ritirare con i requisiti Fornero.

Famiglia serena che passeggia al parco

Misure per la famiglia

Manovra 2024: asilo gratis, bonus mamme e Assegno unico più ricco
Il pacchetto famiglia vale circa 1 miliardo. Tra le novità spicca l’azzeramento della quota contributiva a carico delle dipendenti con almeno due figli (bonus mamme in busta paga) fin quando il più piccolo non compie 10 anni o 18 anni se i figli sono tre.
Ci sono poi una mensilità di congedo parentale retribuita all’80% e una al 60% (se utilizzate nei primi 6 anni di vita del bambino) tra quelle già previste con indennizzo ordinario del 30%. E viene aumentata la dotazione del fondo per il bonus asilo (con la previsione del nido gratis dal secondo figlio in poi).

Per le famiglie vengono rifinanziati:

· la carta Dedicata a te (contributo per acquisti di beni di prima necessità alle famiglie con redditi bassi),
· il fondo Mutui prima casa (con focus sui giovani under 36 fino a 40mila euro)
· il Bonus energia nel primo trimestre 2024.

Lavoro: premi di produttività e fringe benefit
Sul lavoro, ci sono la proroga della tassazione al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro per dipendenti con stipendio fino a 80mila euro. E viene innalzata a mille euro la soglia dei fringe benefit esentasse, rimodulata a 2mila euro per genitori con figli. I fringe benefit potranno essere usati anche per pagare l’affitto o il mutuo prima casa.

Altre misure in Manovra 2024:

  • Taglio Canone RAI (da 90 a 70 euro all’anno)
  • Rinvio al 1° luglio Plastic e Sugar Tax
  • Avvio lavori del Ponte di Messina.

La rivalutazione del TFR particolarmente salata nel 2023: le aziende spenderanno in più migliaia di euro, soprattutto nelle PMI del Mezzogiorno; per cui, l’accantonato nelle casse delle imprese, per il 2023, potrebbe rivalutarsi per una media di € 1.500 in più a dipendente.

  • Come funziona la rivalutazione del TFR
  • Rivalutazione TFR: a quanto ammonta
  • TFR in azienda: quasi tutti nelle PMI

Come funziona la rivalutazione del TFR
Ogni anno l’ammontare del trattamento accantonato viene rivalutato all’inflazione. Per calcolare la rivalutazione annua del TFR si applica alla somma degli accantonamenti (esclusi quelli in corso d’anno), un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’aumento dell’inflazione rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente. Per il 2022 il tasso di rivalutazione è stato del 9,974576%.
Per aziende con almeno 50 dipendenti l’onere rimane a carico INPS, al di sotto di tale soglia resta invece in capo all’azienda.

Rivalutazione TFR: a quanto ammonta

La rivalutazione del TFR di un lavoratore che lavora da 5 anni presso la stessa azienda con meno di 50 dipendenti, quindi, genera nel bilancio 2023 un incremento dei costi pari a 593 euro.
Con anzianità lavorativa di 10 anni, l’aggravio è di 1.375 euro.
La somma da destinare alla rivalutazione delle quote di accantonamento del TFR sale fino a 2.003 euro se gli anni di servizio sono 15, che diventa 2.594 euro per dipendenti in azienda da 20 anni.

Tabella rivalutazione del TFR di un dipendente

In genere, i  dipendenti delle piccole imprese hanno un’anzianità di servizio inferiore rispetto a quelli delle grandi aziende.  Di contro, nelle piccole realtà sono in pochissimi ad aver destinato il TFR ai fondi pensione: quasi tutti lo lasciano in azienda.

Fringe Benefit 2024: i benefici per i dipendenti

Bonus 1000 e 2000 euro ai dipendenti grazie alle nuove soglie di fringe benefit esentasse, anche per pagare le bollette: le novità della Manovra 2024.
La Legge di Bilancio 2024 innalza a mille euro la soglia dei fringe benefit esentasse concessi ai dipendenti. Su queste somme, erogate nell’ambito di piani di welfare aziendale, non si pagheranno le tasse purché si rimanga al di sotto del tetto massimo previsto per legge.

Il limite massimo di non imponibilità, dunque, dal 2024 passa dagli attuali 258,23 euro a mille euro per la generalità dei lavoratori dipendenti mentre l’attuale Bonus 3000 euro previsto quest’anno per i dipendenti con figli scende invece a 2mila euro.

Indice

  • Bonus mille 2024: quali fringe benefit vi rientrano
  • A chi si rivolge il Bonus 2000 euro
  • Come si richiede il Bonus 1000/2000 euro
  • Bonus mille 2024: quali fringe benefit vi rientrano

Le regole applicative per il Bonus 1000 euro (che diventa un Bonus 2000 euro se si hanno figli) per i fringe benefit ai dipendenti dovrebbero essere le stesse già indicate dalla circolare n. 23 del 1° agosto 2023 dell’Agenzia delle Entrate per i fringe benefit ai dipendenti nella versione “potenziata” sperimentata quest’anno. La quota di retribuzione concedibile dal datore di lavoro ai dipendenti (non c’è alcun obbligo per le aziende: si tratta di un benefit con cui il datore di lavoro può decidere di gratificare o concedere al posto di un aumento in busta paga, approfittando della detassazione) può essere utilizzata anche per pagare le bollette di acqua, luce e gas (a meno di modifiche rispetto a quanto stabilito per l’anno in corso).

Sono esclusi dal tetto maggiorato i fringe benefit con limiti autonomi:

· buoni benzina da 200 euro
· buoni pasto esentasse fino a 4 euro al giorno se cartacei, 8 euro al giorno se digitali.
Sono invece inclusi nel Bonus, ma solo se previsti dai contratti aziendali o territoriali, i benefit ricevuti in sostituzione dei premi di risultato e delle forme di partecipazione agli utili

RIVALUTAZIONE TFR 2024

A chi si rivolge il Bonus 2000 euro

Il Bonus da 2000 euro è destinato ai lavoratori dipendenti che hanno figli a carico. Per essere considerati tali è necessario non superare il reddito massimo di 2.840,51 euro oppure la soglia di 4.000 euro se i figli hanno meno di 24 anni. Il tutto, sempre al lordo degli oneri deducibili. Questa agevolazione spetta a entrambi i genitori, anche se scelgono di assegnarla interamente al genitore con il reddito più elevato.

Come si richiede il Bonus 1000/2000 euro
Trattandosi di fringe benefit, i bonus di cui stiamo parlando non devono essere richiesti mediante specifica procedura ma eventualmente concordati con il datore di lavoro: si tratta in molti casi di uno strumento di contrattazione di forte leva, considerati i vantaggi fiscali che comporta.
L’ultima parola spetta dunque al datore di lavoro, che potrà decidere di assegnare ai dipendenti dei servizi o delle somme in veste di benefit nell’ambito di un proprio programma di welfare aziendale, tenendo conto che questi sono esentasse fino al limite di 1000 o 2000 euro, a seconda che il dipendente risulti senza o con figli a carico.

Per ottenere il bonus di 2000 euro, tuttavia, il lavoratore deve presentare una dichiarazione al datore di lavoro che attesti il possesso dei requisiti, con l’indicazione del codice fiscale dei figli.
Per l’utilizzo dei fringe benefit in compensazione delle bollette, invece, il datore di lavoro dovrà verificare che le spese sostenute dal dipendente rientrino nei requisiti stabiliti per ricevere il beneficio e che gli importi siano erogati esclusivamente tramite busta paga. Infine, le imprese possono attivare liberamente la procedura che ritengono opportuna, ma nelle aziende con rappresentanze sindacali è necessario un passaggio informativo con le stesse.

Franchigia di 260 euro sulle detrazioni 2024

Franchigia di 260 euro sulle detrazioni 2024 dei contribuenti con redditi superiori a 50mila euro: perché è stata introdotta e come funziona. Una nuova franchigia di 260 euro per le detrazioni IRPEF dei redditi sopra i 50mila euro: lo la misura è stata approvata contestualmente all’accorpamento degli scaglioni IRPEF e impone un taglio delle agevolazioni per questi contribuenti, che nel 2024 subiranno una limitazione a 260 euro per alcune detrazioni.
Vediamo:

· Riforma IRPEF 2024: sterilizzazione per i redditi alti
· Come funziona la franchigia di 260 euro
· Su quali detrazioni si applica la franchigia 2024
· Per chi scatta il taglio delle detrazioni
· Riforma detrazioni rimandata
· Le prime misure di riforma fiscale

Riforma IRPEF 2024: sterilizzazione per i redditi alti

La franchigia per le detrazioni dei redditi medio-alti è stata prevista per compensare il taglio IRPEF di quelli medio-bassi (con l’accorpamento dei primi due scaglioni e imposizione dell’aliquota al 23% fino a 28mila euro). La ratio è stata spiegata dalla premier, Giorgia Meloni: sterilizzare per i redditi più alti il taglio fiscale attuato con l’accorpamento del primo e del secondo scaglione.
Poiché il sistema fiscale è progressivo (le aliquote si applicano alla parte di reddito fino a concorrenza), anche chi guadagna 55mila euro annui pagherà il 23% sulla parte di reddito fino a 28mila euro, il 35% sulla parte fra 28mila e 50mila euro, e il 43% sulla parte eccedente i 50mila euro. Quindi, la rimodulazione delle aliquote comporta un vantaggio fiscale per tutti.
Pertanto, il Governo ha deciso di limitare invece l’impatto del beneficio ai redditi più bassi, introducendo quindi la nuova franchigia per quelli che sono nel terzo scaglione.

Come funziona la franchigia di 260 euro
Per i contribuenti con un reddito lordo superiore a 50mila euro, nel 2024 le detrazioni si azzerano nel caso in cui quelle teoricamente spettanti non arrivano alla soglia della franchigia. Se invece la superano, si dovranno comunque sottrarre 260 euro. La riduzione non si applica però a tutte le detrazioni. Il Governo ha già dichiarato che sono sicuramente escluse le spese sanitarie.

Su altre eventuali regole non ci sono anticipazioni ufficiali. Ad esempio, non è chiaro se la franchigia verrà applicata solo alle detrazioni al 19% in dichiarazione dei redditi, erogazioni liberali e alcuni premi oppure anche ad altre, come quelle edilizie. Nè se incidono sulle detrazioni pluriennali.

Su quali detrazioni si applica la franchigia 2024

Secondo le anticipazioni, dovrebbero restare esclusi anche i bonus fiscali sulla casa e rientrarvi invece:
· spese detraibili al 19% ad esclusione delle spese sanitarie;
· erogazioni liberali (onlus, iniziative umanitarie, partiti politici, enti del terzo settore);
· premi di assicurazione per i rischi legati ad eventi calamitosi.
Si attendono i testi della norma per avere conferme.

Per chi scatta il taglio delle detrazioni
La ratio del Governo è limitare l’impatto della franchigia sui redditi medio-alti. Per questo, il perimetro dei 50mila euro lordi di reddito dichiarato nel 2024 dovrebbe prevede l’esclusione dal calcolo della soglia del valore della prima casa (abitazione principale e relative pertinenze). Anche su questo punto si attendono i testi del provvedimento per avere conferme.

In base alle stime, si tratterebbe di una platea di quasi 2 milioni di contribuenti (fra quelli che dichiarano oltre 50mila euro di reddito ed effettuano richiesta di detrazioni IRPEF).

Riforma detrazioni rimandata
La riforma fiscale prevede che si vada progressivamente verso un’aliquota unica, sul modello della flat tax, recuperando poi il principio della progressività, costituzionalmente previsto, attraverso le detrazioni. Ma al momento non c’è la riforma delle detrazioni.
È un lavoro che «va fatto con attenzione e cautela e non in tempi brevissimi» ha chiarito nei giorni scorsi il viceministro all’Economia, Maurizio Leo.

Le prime misure di riforma fiscale

C’è però un primo step di riduzione degli scaglioni e l’introduzione della franchigia serve a limitare il beneficio del taglio delle tasse ai redditi fino a 50mila euro.
Il provvedimento alza anche la no tax area del lavoro dipendente a 8.500 euro, equiparandola a quella dei pensionati. Tecnicamente, questo avviene alzando da 1.880 a 1.955 euro la detrazione prevista per i redditi da lavoro dipendente e assimilati fino a 15mila euro.

Infine, si introducono norme volte a garantire la coerenza della disciplina delle addizionali regionale e comunale IRPEF alla nuova articolazione degli scaglioni.